Ora Davide avrà tanti tifosi in più

Il lutto per la prematura scomparsa di Angelo Tirone non appartiene solo alla sfera intima, privata, di una famiglia già segnata dalla perdita crudele del fratello Beppe, a soli 54 anni.

È il dolore di tanti che negli sferisteri avevano incontrato, sfidato, sostenuto, dialogato o magari anche «gufato» contro le squadre di Angelo. Ma, che, al di là del colore della maglia, avevano apprezzato l’uomo prima che il giocatore e il dirigente. Era, Tirone, un vero appassionato, non solo del tambass, ma di queste terre, di questi territori, del suo paese. Il dialetto la sua «bussola», l’impegno la sua bandiera: qualsiasi cosa facesse. Era stato così anche quando Beppe se n’era andato troppo presto e lui era stato accanto al nipote Davide, tamburellista come loro. Lo aveva seguito nel momento difficile del distacco dal padre, lo aveva consigliato e sostenuto.

Ora, c’è da scommetterci, per Davide - giocatore sanguigno, persino «impetuoso» nella sua generosità agonistica - ci saranno tanti tifosi in più. Da ogni paese, da ogni contrada del tambass, da quel piccolo grande mondo antico degli sferisteri che coltiva la memoria dei ragazzi e dei campioni che hanno troppo presto lasciato la vita, c’è da scommetterlo, d’ora in poi arriveranno sempre e solo applausi per il «giovane Tirone». E Angelo e Beppe, da qualche parte, un poco si commuoveranno. 

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