Il Moncalvo si aggiudica anche la Coppa Italia 2017

"Gloria, laus et honor": queste la parole con le quali gli Ebrei salutarono Gesù al suo ingresso in Gerusalemme nella Domenica delle Palme: e "Gloria, lodi e onore" sono i giusti sostantivi per celebrare la nuova vittoria del Moncalvo sul campo di Tonco contro un mai domo Vignale ed aggiudicarsi la Coppa Italia del Muro 2017.

E' stata una settimana intensa di incontri tra formazioni che si sono affrontate davanti ad un pubblico vociante e tifoso che non ha mai risparmiato l'incitamento nei confronti dei loro beniamini: tra le sorprese anche una partita di Pallapugno tra il campionissimo Massimo Vacchetto dell'Araldica di Castagnole Lanze e l'aspirante campione Marcarino, da quest'anno alla Corte di Cocino a Santo Stefano Belbo. La curiosità della serata è stata comunque l'inserimento nel ruolo di spalla di Monzeglio che si è ben comportato, tanto da convincere i dirigenti castagnolesi a promuoverlo per la sfida di Campionato il sabato successivo a Canale contro il rivale di sempre Campagno. La partita è finita male per il locali causa l'uscita per l'infortunio costante del loro leader che ha lasciato via libera al team Vacchetto nella corsa verso la vittoria lasciando delusi i quasi 600 spettatori, molti dei quali hanno lasciato lo sferisterio prima del termine della gara.

Molto pubblico anche domenica a Tonco per godersi la finale di tamburello tra il Moncalvo ed il Vignale, vincitrici a loro volta sul Montemagno e sul Montechiaro. Inizio stranamente abulico da parte degli alessandrini,  spaesati ed incredibilmente senza nerbo: Ulla troppo corto, Molino falloso mentre dalla parte opposta tutto secondo un copione già studiato prima. A metà gara si alza un forte  vento pazzerello che mitiga, si, la torrida temperatura ma sposta le traiettorie della palline impazzite di fronte a tanto urto. E finalmente anche il Vignale si sveglia ed inizia a colpire duro, approfittando di un sensibile calo di Alessio che sarà pure Superman, ma fisicamente deve cedere anche lui alle continue fatiche della settimana. Per contro un grande Tirico, a mio parere il migliore in campo, riesce a contenere la rimonta che solo mezz'ora prima sembrava impossibile. I Vignalesi continuano a pressare gli avversari ma nel momento meno opportuno comettono alcuni errori banali che consegnano, algi uomini di Alciati, Tapparo e Tabachetti,  i punti necessari per arrivare ancora una volta primi, e bissare la vittoria di Vignale contro un pimpante Montechiaro. Alla fine, come sempre, pacche sulle spalle e complimenti da parte dei presenti tra i quali figuravano anche quattro spagnoli che hanno subito circondato i giocatori per chiedere spiegazioni in merito: ne vedremo qualcuno il prossimo anno tra le nostre formazioni? Chissà ma dal loro entusiasmo si capiva benissimo quanto amerebbero giostrare nel nostro più antico Torneo.

Complimenti vivissimi per l'Organizzazione che il Delcrè nazionale ha messo in campo con una sinergia tra Comune e  Pro Loco con la presenza costante anche dei cittadini che hanno dato quanto loro richiesto. Alla fine il Sindaco ha ringraziato tutti, le squadre, i tifosi, gli amici di Tonco e dopo la premiazione ufficiale è iniziato la festa di chiusura di questa riuscitissima manifestazione. E sono proseguite anche le discussioni sul ruolo e sui tempi che simili manifestazioni saprebbero offrire ad un pubblico sempre desideroso di scoprire nuovi eroi  e nuovi giovani capaci di incantare e riproporre vecchi canovacci in nuove versioni. Il futuro richiede esibizioni costanti e sfide tra fuoriclasse e campioncini sugli sferisteri monferrini sopratutto durante le festività di agosto che purtroppo sono ridotte all'osso. I nostri paesi, i nostri meravigliosi paesaggi sono stati proclamati dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità: perchè dunque non inserire nei palinsesti della feste patronali oltre alle cene, ai balli, alla reclame dei vini locali  ed alle solite passerelle di "miss" anche qualche sfida tamburellistica. Sono certo che anche gli stranieri sempre alla ricerca di nuove emozioni approverebbero l'idea di un pomeriggio diverso vissuto tra la nostra gente, tra le nostre bellezze e tra il tifo dei meravigliosi spettatori che credono ancora in un futuro del nostro antico e presente tamburello.  

Guido Buffa di Acqui Terme, grande comunicatore della pallapugno

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