C’e’ in ballo la credibilità di tutto un movimento

Da gran signore ed in assoluta "buona fede" si è dimesso da segretario del Muro il direttore tecnico del Grazzano Fabiano Penna.

Non è forse il caso di chiedere scusa al Vignale con il direttore sportivo tacciato di "mala fede". La serenità frutto dell'esperienza di Sergio Deevasis: "Io nella vita non ho mai preso in giro nessuno". (lm)

La Federtamburello del presidente Edoardo Facchetti si sta già muovendo, come conferma il presidente della Commissone tecnica federale, l’avvocato astigiano Roberto Caranzano: «Le società devono essere in regola e schierare nelle distinte i giocatori con i punteggi determinati e concordati a inizio anno. Ogni illecito (anche in mancanza di ricorso da parte delle società avversarie) verrà segnalato alla procura federale e altrettanto avverrà per le gare già disputate». Del caso «punteggi» si occuperà la procura federale, guidata da un altro legale astigiano, l’avvocato Francesco Marchisio. Basta questo «annuncio» di Caranzano per capire la portata di ciò che sta accadendo. E che rischia di stravolgere non solo l’esito di un campionato, ma anche di mettere a repentaglio la credibilità stessa di un torneo a muro, che (come opportunamente ricorda Maurizio Sala) era tornato ad essere quest’anno al centro degli interessi degli appassionati per giocate, valori tecnici, spettacolo. Ora tutto potrebbe essere azzerato da una vicenda che - solo per pudore di appassionati - non osiamo ancora definire scandalo. Del resto non si possono fare «processi mediatici»: è buona norma (anche giornalistica) attendere l’esito delle risultanze di quella che si preannuncia come un’inchiesta severa da parte della Federazione. Ma, certo, a poche giornate dalla conclusione della stagione regolare e in vista delle finali, viene da chiedersi quale potrà essere il reale interesse «agonistico» per un torneo che pure assegna uno scudetto tricolore. Contro i punteggi si erano già espressi in tanti, a cominciare da un autorevole commentatore come Paolo Monticone. E, alla luce di quanto sta emergendo, viene da pensare che i critici avessero ragione.

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