Balòn e tambass in cerca di spettacolo

Pallapugno e tamburello. Troppe sfide sono scontate

La crescita di Tirone, le conferme di Corino e Vacchetto, il flop di Monzeglio

Protagonista Davide Tirone capitano del Montechiaro leader nel torneo di tambass (foto Sergio Miglietta). Sono gli unici due tornei scudettati dove si gioca con un muro di appoggio e che uniscono, sportivamente, ma non solo, i territori dell’Unesco vitivinicolo, dalla Langa al Monferrato, passando per il Roero, con una «puntatina» in Liguria. Balòn e tambass stanno facendo il pieno di spettatori, in questo avvio di stagione. Ma c’è più di un punto in comune tra le due discipline sferistiche e non è sempre positivo. 

Duelli a perdere
A cominciare dal valore delle sfide. Partiamo da un doppio esempio: Bubbio Bioecoshop (Corino)-Santostefanese Santero 958 (Marcarino) di balòn, domenica a Monastero, 11-4. 
E poi Montechiaro d’Asti (Tirone)-Moncalvo (Alessio Monzeglio) di tambass, lunedì: 19-9. Agonisticamente parlando due flop. Troppa prevalenza di uno (o una squadra) sull’altro. Come era già avvenuto alla prima della pallapugno (Araldica Castagnole di Massimo Vacchetto: 11-2 sullo stesso Bubbio di Corino) o nel tambass per il Grazzano di Fracchia sullo stesso Moncalvo. Troppi risultati deludenti per gli appassionati che rincorrono questi sport della tradizione. Nella Pasqua di Monastero ha brillato solo la stella di un Corino mai così determinato (nonostante le dichiarazioni del dopo partita all’insegna del fair-play) contro la sua ex squadra. E in tribuna c’erano i Bertola e i Berruti, i Galliano, i Gola, i Blengio: la storia del balòn. Delusi come tanti, anche se Berruti, per esempio, ha dato atto del valore di Corino e lasciato spazio per la crescita a Marcarino. Con loro, sugli spalti, anche Alessio Monzeglio, fondocampista del Moncalvo di tambass e valente giocatore di balòn. Che diceva: «Col Grazzano abbiamo sbagliato, cerchiamo di rifarci a Montechiaro». Peccato che a questa dichiarazione di intenti sia corrisposto solo un avvio di gara veemente a Montechiaro, poi nulla più. E la squadra di casa, imperniata su Davide Tirone e con un bel gruppetto di ragazzi che fanno squadra intorno a lui (e dirigenti e tecnici saggi come Parena e Paolo Quilico) sembra confermarsi ancora come la più accreditata concorrente alla corsa scudetto contro lo squadrone grazzanese e la rivelazione Vignale possibile terzo incomodo.

Non solo sport
Non sembri così «blasfemo» dunque fare un’analisi anche tecnica su due sport che viaggiano comunque «paralleli» ma un po’ distanti nel seguito del tifo. Ma balòn e tambass possono e devono diventare sempre più «centrali» in un discorso di promozione del territorio. A Monastero come a Montechiaro (d’Asti), ovunque ci siano grandi sfide bisogna che l’evento venga onorato innanzitutto sportivamente (lotta fino all’ultimo 15, equilibrio, tensione, rivalità) e magari studiando anche l’abbinamento con fiere, mercatini, degustazioni. Tutto quanto fa (e deve fare) spettacolo. È solo un utopia?

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