Vignale - Grazzano 17-19

Un vecchio proverbio recita:"Tanto tuonò che piovve!"

E si sa che ai proverbi,  saggezza senza tempo dei credenti, bisogna credere al di sopra di ogni dubbio. Ma subito al dunque mentre nello splendido sferisterio di Vignale si affrontano la due finaliste dello scorso anno, fortemente rimaneggiate causa infortuni che stanno caratterizzando l'inizio di questo Torneo a Muro, che al momento vede in testa le due montechiaresi, in attesa del derby di domenica che sarà "sold out" come si dice in termine "spettacolare". E anche il Vignale, unica delle formazioni senza incidenti personali, è costretta a pagare dazio non potendo schierare Ulla per guai muscolari di origini piuttosto incerte. Al fondo quindi via libera a Elia Volpe con inserimento al cordino del terzino "Lele" Bella. Risponde sulla via delle disgrazie la già programmata assenza di Basso (ne avrà ancora per qualche tempo) alla quale si aggiunge anche un leggero disturbo alla mano destra del suo uomo-simbolo Vittorio Fracchia, che sarà in campo anche se un pò al disotto (almeno inizialmente) del suo standard abituale. E allora dal clindro viene ripescato il padre Mauro che si mette a fondocampo con il figlio, e lo spostamento di Monzeglio al centro: tutto normale sotto gioco con Sigliano e Belvisotti. La prima impressione mi mette davanti ad una certa superficialità da parte dei locali, quasi convinti di fare un buon pasto davanti alla rimarginata compagine ospite. La gara va avanti per tutta la prima parte ad inseguimento come se entrambe avessero paura di forzare i tempi. Intanto Mauro Fracchia è in palla come ai vecchi tempi ed addirittura si porta alla battuta fregandosi del "gap" di età a dispetto dei più giovani atleti in campo. Anche Vittorio dopo un inizio tentennante capisce che il malanno non è poi così grave e gioca secondo la potenzialità del momento. Sul fronte opposto  Elia Volpe (ottimo il suo esordio) dimostra di avere la stoffa per contrastare gli avversari ben coadiuvato da Gerbi ma con un Molino che tarda a carburare. La seconda parte vede la prevista fuga dei locali di Deevasis che sembrano avere la partita in pugno. Il professor Richetta, conoscitore come pochi dei "vizi umani e del valore" se ne va, con la solita frase fatta che in realtà dovra per forza rimangiarsi, convinto che sul 17 a 13 tutto era compiuto, le stesse ultime parole di Gesù sulla Croce. Invece arriva la mossa vincente con lo scambio tra Monzeglio (a mio giudizio mossa che si doveva fare prima) che arretra a fondocampo ed avanza Vittorio a centrocampo: sempre granitico, preciso, puntuale e lineare Papà Mauro, inamovibile. Tanti 40 pari da lì sino al termine mentre la distanza delle rimesse si affievolisce ed il muro diventato nemico,  a tutto vantaggio degli ospiti che capiscono che ce la possono fare. Sul 17 a 16 vanno alla battuta i vignalesi che perdono il primo gioco pur essendo in vantaggio per 40 a 15. Un'intra, uno sbaglio banale ed ecco il 17 a 16. A questo punto i locali vanno in tilt ed è bagarre di consigli che generano confusione senza ormai alcun costrutto: si alternano alla battuta Gerbi poi Molino e poi Volpe: si tenta senza successo la "carta" Gerbi a centrocampo ma il nervosismo cresce con la rabbia di chi sa di avere buttato al vento una occasione servita su un piatto d'oro. Ne fa le spese il DT Deevasis che viene "colpito" involontariamente ad una gamba da un tamburello calciato da Elia dopo un fallo senza ritorno. Il povero Sergio verrà prontamente aiutato a rialzarsi ed in panchina riceverà le prime frettolose medicazioni all'arto colpito. Finale con i grazzanesi che arrivano al 19 tra il tripudio dei loro numerosi fans e lo sconcerto degli avversari che davvero speravano in una soluzione ben differente. Tutto è concluso, almeno per adesso ma attenzione ai futuri scivoloni perchè questo è un campionato ben diverso da quello egli ultimi anni dove già all'inizio si conosceva l'avversario da battere: quest'anno il cerchio dei papabili si è molto allargato ed un intoppo, una leggerezza,  una decisione troppo affrettata possono avere effetti collaterali devastanti. La gare vanno preparate in anticipo analizzando tutti gli aspetti della situazione con calma, intelligenza e profondità: niente in questo 2016 può essere lasciato al caso per non trovarsi all'improvviso rivestiti delle classiche braghe di tela. Alla prossima, domenica magari, a Montechiaro dove una delle "due" dovrà lasciarci la pelle!

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