Colpaccio del Vignale alla Bombonera

TAMBASS SEMIFINALI: CASTELL'ALFERO-VIGNALE 16-19

QUANDO LO SPORT (IL GIOCO) E' CONFRONTO DI VALORI

Patita bellissima , intensa , oltre quattro ore di battaglia sotto un sole cattivo che ingannava gli occhi e inaridiva i polmoni. Esaltazione di coraggio , forza , solidarietà , arricchita da momenti di lealtà e correttezza assoluta , che ,anche se pochi ormai se ne accorgono è il momento più alto e bello di ogni sport. Braccia alzate a denunciare un proprio fallo o a segnare buona una palla che l'arbitro forse non aveva visto. Non importa se quel punto poteva far perdere la partita , non importa se le gambe facevano male , non importa se mancava il respiro, non importa se il gli occhi si bagnavano nel timore di non farcela più ad aiutare le squadra, non importa nulla , se non essere uomini, uomini veri, coraggiosi e leali. Se preferite guardare i burattini scegliete uno spettacolo diverso, magari alla televisione , qui vive qualcosa d'antico che d'altre parti si è perduto, qui lo sport è confronto di valori. La lealtà è stato lo spettacolo nello spettacolo ed entrambe le squadre hanno saputo far sorridere il cuore a chi nella nobiltà dei sentimenti crede ancora, bravi!!! Vince il Vignale , a sorpresa , fuori dalle mura amiche. Per quasi tutta la partita ho pensato che il risultato più giusto potesse essere il pareggio , e della stessa opinione erano gli spettatori presenti sulla piazza, ma poi devo dire che è stato giusto così. Il Vignale ha saputo dare qualcosa di più.

ULLA, MOLINO, GERBI, CARRETTO, SCIFO sono una Squadra di "Capitani Coraggiosi", uguali ai personaggi del bellissimo romanzo di Rudyard Kipling. Ascoltate, ora vi spiego: Molino crolla al suolo, in preda a una contrattura dolorosissima, si rialza, rifiuta di uscire dal campo e zoppicando vistosamente mette i punti decisivi . Gerbi dimentica di avere una schiena , delle gambe , un corpo ,si immagina di tornare ragazzino e strappa palle maligne incollate al muro, che sembravano impossibile da giocare. Carretto è sempre a gambe piegate , intenso, pronto ogni volta che serve e quando Molino zoppica, arretra qualche passo per aiutare l'Amico, perché aiutare è la prima cosa che si deve fare. Schifo è un rapace, che vive sul quel muro esposto al sole, pronto a ghermire ogni palla che passa in quei paraggi. Il suo grido sale alto ogni volta che serve per i incoraggiare i compagni. E di Ulla che dire? Che è infinito, che c'è sempre , che chiamo ogni palla, che giocare con lui ti senti protetto. Non ho controllato andando via, forse è ancora là che corre , catturando e ricacciando anche i sogni degli spettatori che erano sulla piazza, Ulla non è uno, non può essere un giocatore solo, neppure lui sa quanti sono, uno solo no di certo.

Coraggio, talento, forza, non è certo mancato neppure al Castell'Alfero, anzi in alcune qualità era persino superiore , ma..... c'è sempre un ma a spiegare ogni sconfitta, era meno squadra , i giocatori si aiutavano di meno, non erano " uno per tutti , tutti per uno" come i moschettieri di Dumas, il Vignale sì.

Unico neo, solo un centinaio di spettatori sula piazza ad applaudire .... non è mai successo che una semifinale avesse così poco pubblico. Questo suscita numerose riflessioni, ma non è questo il luogo dove parlarne Domenica prossima a Vignale nello sferisterio Cesare Porro all'ombra di alberi secolari e con il conforto del servizio bar le due squadre si affronteranno nuovamente e tutto potrà succedere, chi ha occasione di venire non si perda lo spettacolo. Grazie a chi ha avuto pazienza nel leggere tante parole e buona giornata a tutti.

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