Rocca - Grazzano 13-19

I giocatori veronesi del Medole con Fracchia, Guelfo, Capusso e tifosi

Il quintetto del Rocca d'Arazzo incontrava sulla sua strada domenica scorsa 31 maggio il Grazzano Badoglio, squadra che sta dominando il campionato dall'alto di una classe e di una potenza straordinaria, unica squadra imbattuta del girone di andata e lanciata anche quest'anno verso la conquista del titolo. Qualcuno dei presenti avrà subito pensato ad una gara senza storia vista la differenza di classifica e di valori. Invece i locali hanno pensato bene di tirare fuori la grinta e l'indubbia versatilità che li contraddistingue per impensierire gli ospiti, costretti a tirare fuori il meglio per avere ragione di un Rocca decisamente ritrovato ed in palla come non mai.

Facciamo ordine e cominciamo. Sono le 16.00 quando l'arbitro Guelfo fischia l'inizio delle ostilità: Grazzano al gran completo con Biletta (cap.), Appiano, Fracchia, Andrin e Monzeglio E. mentre il Rocca rinucia a Caracciolo, a disposizione di Capusso, e si schiera con Sappa, Accossano, Politto, Pera e Stella M. Tempo sereno con qualche leggero refolo di vento a smorzare il primo giorno caldo dell'anno. Grazzano parte subito forte come consuetudine ma il Rocca dopo qualche tentennamento iniziale tiene bene anche se la gara vive più sugli errori che sui "quindici" realizzati. La tensione sale e i tifosi presenti si godono finalmente un pomeriggio di vero antagonismo sportivo. Scambio nel Grazzano con spostamento tra Biletta e Fracchia in difficoltà contro il fondocampo avversario che decide per "le palle alte" in palleggio a distanza, soluzione che sembra non piacere troppo ai grazzanesi. Scroscianti battimani per alcune giocate "d'antan" per un tamburello che davvero piace ed incanta.

La gara si decide al 24° gioco, quando sul risultato di 13 a 10 il Rocca, alla battuta, ha la possibilità di chiudere a 14 e portarsi in rimessa, dove, si sa, è lì che si fanno i giochi. Invece, dopo il primo quindici degli ospiti, e ben 3 opzioni per staccare gli avversari, bastano 3 falli "fotocopia" sul "muretto" per scombussolare e buttare al vento tutto il bello visto sino ad allora. E per il Rocca inizia il calvario perchè ormai i giocatori sono entrati nel tunnel dell'approssimazione, dell'incertezza e del "fai da te": sono saltati gli schemi ed il Grazzano, sornione quanto basta, ringrazia ed incamera un'altra vittoria.

Alla fine 19 a 13, con una volta tanto giustificate recriminazioni per quella che poteva continuare ad essere una bella e profiqua giornata per gli uomini di Capusso. Anche in certe occasioni è giusto far tesoro dell'esperienza trascorsa: se Rocca gioca così durante le prossime giornate può ancora spuntare una lancia per la "poule" finale: quindi, rafforzare il gioco di squadra e smettere con gli acuti dei singoli, ma per far questo ci vuole costanza e perseveranza perchè alla fine quello che paga non è la frammentarietà delle giocate, ma la continuità dell'insieme.

Notati a fondocampo anche le prime linee del Medole fresche di vittoria a Cinaglio, che hanno molto apprezzato la bellezza e la suggestività del gioco e dei panorami circostanti. 

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