“Parte la serie A e il Grazzano ci sarà. È tempo di archiviare le polemiche”

ALESSANDRO REDOGLIA Presidente della squadra di tamburello a muro che ha vinto più di tutte (13 titoli)

“Nessun’ambizione personale da parte di noi dirigenti mossi solamente dalla passione e dall’entusiasmo”

Grazzano ha sciolto la riserva e sarà al via della serie A di tamburello a muro targata 2022. La rinuncia di chi ha vinto più di tutti (13 titoli) e come nessuno mai nell’ultimo decennio sarebbe stata un colpo durissimo per l’intero movimento, come ammette il presidente Alessandro Redoglia.

Il rischio era comunque reale?

«Il si definitivo è arrivato dopo tanti no. Alla fine ha prevalso l’amore per il tamburello e la volontà di offrire questa vetrina ed opportunità al nostro paese. Nessuno di noi dirigenti ha ambizioni personali fin dalla ricostituzione della società nel 2009. La passione ci guida da allora ed ovviamente vincere ha contribuito a far crescere interesse ed entusiasmo».

I dubbi sulla partecipazione legati all’amaro epilogo della passata stagione?

«Allora non ho voluto alimentare polemiche, e non lo faccio ora. Ma indubbiamente ci siamo rimasti male. Sentiti parte lesa in una situazione indipendente da noi e nel rispetto del regolamento (il sindaco di Montechiaro negò l’utilizzo del campo quale sede dello spareggio nella semifinale con il Vignale, ndr). Questo non toglie che il Vignale abbia meritato di vincere. Onore a loro. Le parole stanno a zero e quest’anno a Montechiaro torneremo per vincere».

Grazzano è deciso a lanciare la sfida?

«La situazione di stand-by ha rallentato i normali programmi ma sono certo che recupereremo per essere pronti al via del campionato, quando avverrà. Le anime della società si sono confrontate ed hanno trovato la sintesi e il nostro si è convinto. C’è stata la giusta mediazione che ha coinvolto anche i fratelli Fulvio e Dario Natta».

Intesa piena anche sulla rosa 2022...

«Le scelte non sono mutate così se è stata rinnovata la fiducia a Vittorio Fracchia e Maurizio Marletto, abbiamo riportato a casa Emanuel Monzeglio. Con noi già un paio di partite lo scorso anno il quale andrà a sostituire nel ruolo di mezzovolo Federico Belvisotti (approdato al Montechiaro). Novità pure sulla linea dei terzini dove dal Calliano giunge il giovane Davide Soffientino, con legame grazzanese per via di papà Corrado, al posto di Franco Zitti. Con lui ci saranno i confermati Andrea Andrin, Amedeo Gatti l’eterno Pietro Giroldo. Confermata anche la guida tecnica sempre affidata a Fabiano Penna».

Obiettivo stagionale?

«Nessuna dichiarazione e tanto meno proclama, ma proveremo a ripetere la passata stagione, magari facendo un passo in più nel nostro cammino per vivere nuovamente da protagonisti e non da spettatori la finale scudetto».

Su quale campo si giocherà la sfida tricolore?

«Con la premessa che il mio voto fu già un anno fa per la finale unica al “Cesare Porro” di Vignale, sarebbe auspicabile che questa però si giocasse su di un terreno neutro. Il fattore campo in questa specialità incide non meno del 60-70%. Sarei altresì il primo a favore per il ritorno ad assegnare il titolo al meglio dei tre incontri».

Partite casalinghe con eventuale “bella”?

«Questo era già accaduto in passato, ma perché non provare a spalmare le tre partite su altrettanti campi tutti quanti neutri alle contendenti?

Abbiamo le piazze che sono il fascino stesso del tambàss, perché non sfruttarle. Utilizzando anche quelle meno accoglienti dal punto di vista logistico, che è certamente uno sferisterio come il “Porro”, ma possono regalare ugualmente tanto spettacolo per il pubblico».

Quali le avversarie del Grazzano?

«Tutte. Non si conoscono ancora tutti i nomi delle concorrenti allo scudetto 2022, ma è certo che le contendenti della passata stagione saranno nuovamente in azione. Penso al Vignale che riuscirà a schierare la stessa formazione scudettata, ma anche la finalista Montechiaro ugualmente competitiva essendosi assicurata il nostro ex Belvisotti. E poi Montemagno, l’insidiosa “bombonera”di Castell’Alfero o Moncalvo con cui tornerà il derby e nella “fossa” non è mai facile giocare. Non si conosce il destino di Portacomaro e mi spiace che Casa Paletti Tonco abbia rinunciato, ma con piacere ritroviamo Rocca d’Arazzo con la sua piazza tra le più strade ed insidiose».

Montemagno giudicava imprescindibile la presenza del Grazzano nel torneo.

«Mi ha fatto piacere la telefonata del presidente Giulio Griffi. Non so se come battuta oppure seriamente ma era disposto a rinunciare a schierare la sua formazione qualora non ci fossimo iscritti. Un segnale di apprezzamento e rispetto sportivo tra avversari, ma solo sul campo».

 

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