Gino: "Il tambass non ha bisogno di critiche e malizie, ma di idee"

La replica del presidente del comitato piemontese

«Il tambass non ha bisogno di critiche e malizie, ma nelle seconde ci vorrebbe forse un po' più di astuzia e soprattutto un'idea di crescita che sappia guardare avanti». Attraverso le parole di Roberto Gino, portacomartese e numero uno della Federtamburello Piemonte, si aggiunge una nuova puntata della "querelle" che interessa la serie A muro. La risposta è all'intervento di Giulio Griffi, patron del Montemagno, di cui ricorda le parole «ho una squadra che per due anni ha sfiorato le vittorie eppure è obbligata a disfarsi, a perdere giocatori più ancora di quella che vince». «Al dirigente posso suggerire: per fare una squadra forte non serve avere tutti i giocatori con più punteggi, cercando di arrivare al tetto massimo, ma si devono guardare altri criteri, non scritti sulla carta» spiega Gino. «Allestendo una formazione con un valore molto alto il rischio l'anno successivo è rivedere parte di essa, ma come è successo a Montemagno è stato per altri team - prosegue il dirigente - non penso di aver mai criticato nessuno, nutro rispetto per chi si impegna nel tamburello e certe frasi un po' lapidarie sono state fatte solo perché le "querelle" sono sempre le stesse. Nessun dirigente ha voluto fare una proposta migliorativa, con idee e contenuti». Il regolamento non può essere cambiato ogni anno, perché perderebbe la sua efficienza anche perché è ufficialmente in vigore solo dal 2018, dopo tre anni di sperimentazione con diverse modifiche, alcune anche molto rilevanti e proprio per questo, terminata la prima fase, abbiamo voluto fare una verifica sul campo, incontrando singolarmente i dirigenti, raccogliendo anche a Montemagno poposte di modifiche. L'intenzione quindi è terminare questo ciclo con la stagione 2020, dopodiché si può anche pensare a delle migliorie e verranno interpellati tutti i referenti. Oggi si comunica solo il monte punti stabilito dalla Commisisone muro e storico. Le società vengono però coinvolte sempre per definire gli aspetti relativi a formula del torneo e analisi. «Oggi nulla è dato al caso e il "numerino", ovvero il monte punti, viene dato come ogni anno alla presentazione della Coppa Italia, qualche settimana prima di terminare il campionato» integra Gino. La conclusione è per smentire «che nel 2015 il Grazzano vinse con grande vantaggio in quanto era il primo anno di applicazione del regolamento, ed era previsto, ma negli anni a seguire la situazione si è stabilizzata. Il bacino dei giocatori probabilmente era ben più ampio rispetto ad oggi, ma questo non significa che la qualità sia inferiore. E' cambiato il numero delle squadre di B perché in questi ultimi anni parte dei giocatori sono stati integrati in A. Nella C e in D, trasformata nel Torneo dei Borghi, si contano una ventina di squadre». 

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