Davide Tirone: "Un tempo nel Muro mancavano i giocatori. Oggi sono a rischio le piazze storiche"

Il dibattito sotto i bastioni.
 
Davide Tirone, capitano del Montechiaro,  favorevole ai punteggi ma chiede la convocazione di un tavolo tecnico aperto a presidenti e capitani

Condivisione nelle parole di Giulio Griffi pur non essendo contrario al sistema punteggi da Davide Tirone. L'asso di Montechiaro che per il secondo anno consecutivo ha mancato la finale scudetto prende parola sulla questione punti individuando «un grosso problema di fondo finora da nessuno analizzato perché ha ribaltato una situazione, impensabile solo a pochi anni fa. I punti sono stati introdotti per livellare un campionato in cui mancavano giocatori e le società partecipanti erano tante. Oggi è l'esatto contrario». La platea dei giocatori di livello si è notevolmente ampliata ma le società diminuite. «Sono sparite Rocca d'Arazzo, Grana, Portacomaro che erano cardini del torneo. Senza dimenticare la calda piazza di Montaldo Scarampi. Ci sono poi società in dubbio, tanto che ad oggi la certezza è solo di sei-sette squadre al via» prosegue Tirone. «Il monte punti così basso estromette dal campionato tanti giocatori validi che non riescono a trovare squadra. Un vero peccato - prosegue il rimettitore montechiarese che aggiunge - si sono fatti i punteggi per limitare il Grazzano e tanto chi ha vinto?». E' lo stesso avversario a riconoscere ai campioni aleramici il merito «sono una società organizzatissima, hanno risorse economiche, hanno Fracchia e Marletto, programmazione. Vincono perché sono i più forti. Il livello è aumentato parecchio e lo spettacolo pure, ora però si rischia di tornare indietro. Purtroppo se si stufano i cosìddetti "investitori" o dirigenti appassionati inesorabilmente il torneo andrà a morire». 
Da Davide Tirone un suggerimento «innalzare i punti fin dal prossimo anno. Invito riconoscendo in Mimmo Basso un ottimo presidente, per conoscenza, impegno e dedizione. Come dice lo stesso Griffi bisognerebbe dar voce a società e giocatori che poi alla fine sono le parti che danno origine allo spettacolo. Tutti quelli che amano questo sport sono importanti e vanno coinvolti senza mettere in secondo piano i dirigenti. Io proporrei una riunione tra tutti i presidenti, direttori sportivi e capitani delle squadre con la commissione organizzatrice per provare ad impostare il 2021 da non creare così polemiche che inesorabilmente accompagnerebbero la prossima annata» rimarca il capitano di Montechiaro. Una serie A che nel 2020 già perderà Alessio Monzeglio per il ritiro ma rischia di salutare atleti come Alberto Botteon, Emanuel Monzeglio ma anche Paolo Baggio ed altri. «Sarebbe un vero sacrilegio per gli innamorati del tambass, come considero siano tutti coloro che in questo mondo si adoperano nei rispettivi ruoli» conclude Davide Tirone.
La pallina passa a Riccardo Molino, mezzovolo di Monale cresciuto ed affermatosi a Vignale (assieme al "gemello diverso" Guglielmo Ulla) ma da due stagioni in forza a Montemagno e forse anche la prossima. In dote porta ben 500 punti «se è pur vero che è alcuni anni che entro in semifinale ma da solo ed oggi valgo la metà del monte fissato per un'intera squadra (1050). Per questo mi viene logica una domanda: se una società non può legittimamente ingaggiarmi per i punti cosa dovrei fare? A smettere di giocare non ci penso proprio?».

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