Tambass, finale tra campioni agli opposti

Vittorio Fracchia, condottiero del Grazzano che difende ancora una volta il titolo di "re del Monferrato"

Domani pomeriggio a Vignale andrà in scena l'atto decisivo del torneo di tamburello a muro del Monferrato. Di fronte il Grazzano campione in carica e favorito d'obbligo e il Montemagno emblema di una sorta di paradosso sferistico: lo scorso anno da grande favorito a grande delusione e protagonista invece, nell'attuale kermesse, di una stagione dai due volti, arrancante in avvio e straripante nella fase che ha deciso le finali. 
Premesso, con un'ovvietà, che il più forte domani lo stabilirà comunque il campo e che il tamburello è un gioco di squadra, non si può però prescindere da una valutazione personale sui due leader indiscussi: Vittorio Fracchia (Grazzano ) e Alberto Botteon (Montemagno). Forse per la prima volta dai tempi di Sandro Ferrero a Moncalvo torna ad essere protagonista nel «muro» un giocatore come Botteon cresciuto e formato a «libero». Il poliziotto di Robella (in servizio alla Polstrada e costretto dunque a conciliare un lavoro impegnativo con l'agonismo ad alto livello) è, da anni, uno dei «regolaristi» più forti del panorama tamburellistico nazionale. Ma, stavolta, nello sferisterio di Vignale 
che ha il bastione di appoggio per due terzi dritto come un fuso, ha l'occasione di vedere esaltate, come da nessun'altra parte, le sue inarrivabili doti di palleggio. 

E sarà una finale in un teatro che più intrigante non si può. All'ombra dei tigli del «Porro» sono andate in scena nei decenni sfide epiche, di tambass ma anche di balòn. I vignalesi hanno una cultura sferistica raffinata e sanno apprezzare il talento di un giocatore al primo sguardo. Se può servire a dare uno spunto a Botteon, basti ricordargli una sera d'estate di tanti anni fa quando arrivarono i big del libero ad affrontare i campioni del muro. Tra loro il mantovano Piergianni Marcazzan, per tutti «Walter», già carico di trofei «open», ma digiuno di bastioni. Alla sua prima apparizione a muro, il muratore di Rodigo saggiamente chiese consigli a chi era più esperto. Gli dissero che la palla andava giocata al fondo, in certi angoli del muro di appoggio: dopo due o tre colpi di assaggio cominciò letteralmente a «bombardare» chi stava dall'altra parte, come se lui, su quel campo avesse giocato da sempre. E qualche anno dopo, un altro fenomeno, di certo più abituato alle tenzoni monferrine - Aldo «Cerot» Marello - ormai avanti con gli anni e gli acciacchi, diede con il Castell'Alfero, una lezione di gioco ad un irriducibile protagonista delle arene a muro come Fulvio Natta, recapitandogli a ripetizione palle tagliate e dalle traiettorie imprevedibili. Natta s'imbufalì, anche dialetticamente, ma Cerot impose il segno della sua classe senza tempo. Così,, per tornare alla sfida di domani, ci vorranno il miglior Montemagno e un super Botteon, per domare un Grazzano determinatissimo all'appuntamento che conta. 

L'estetica e il risutato
E Fracchia, non è certo un segreto, da queste parti è una sorta di «Ronaldo» del tambass. Inutile dilungarsi sulle sue (tante) qualità. Il colpo più incisivo resta quello «spallone» che lui affonda in pieno slancio e diventa devastante per i rivali. Una sbracciata che ricorda un po' quella di Beppe Bonanate, indimenticato fuoriclasse montechiarese dallo stile a cui (nel modo di palleggiare) sembra ispirarsi talvolta anche Botteon. Come se i due grandi rivali di domani avessero nei rispettivi Dna qualcosa delle stimmate di uno straordinario esteta degli sferisteri. Bonanate come Carlo Balocco nel balòn, tanto per restare a un altro talento che deliziò anche i vignalesi nel suo sport. 
Domani guardateli, dunque, Botteon e Fracchia,: così diversi e così uguali, anche nei silenzi, nel concedere poco allo spettacolo. Più inclini al risultato che allo show. Se il loro duello sarà in equilibrio, c'è da scommetterci, lo sarà anche l'andamento della partita: e a quel punto sì, magari, saranno poi le squadre a fare la differenza. 

 

Cancelli aperti alle 15. Biglietto a 10 euro. Le formazioni

Domani a Vignale attesi tifosi e tanti rappresentanti del tamburello open. L'organizzazione è affidata al collaudato staff della locale società presieduta da Annalisa Arzani che assicurerà anche il servizio bar. Cancelli e casse aperte alle 15, fischio d'inizio alle 16 e posti a sedere sui gradoni tutti favoriti dall'ombra. Biglietto unico a 10 euro. Modificata anche la viabilità nell'area dello sferisterio con senso unico a scendere aumentando così il numero dei parcheggi. Primo obiettivo superare i circa 600 spettatori registrati nella finale 2018. A dirigere la finale Fulvio Cataldo di Viarigi coadiuvato dai giovani guardialinee Ivan Ruzzafante di Piea ed Alice Artuffo di Tonco. Montemagno: Botteon, Stracuzzi, Molino (quasi certo il suo recupero), Savio e Bertone (a disposizione Manni). Grazzano: Fracchia, Marletto, Arrobio, Andrin e Olivieri (a disposizione Giroldo e Veiluva).

 

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