Cinaglio campione! Impresa memorabile

Tamburello indoor. Bissato lo scudetto vinto dal Monale nel 2017

I “ragazzi terribili”. Per giocatori, tecnici e dirigenti del Cinaglio si è conclusa una stagione straordinaria. 

Nuova leadership. Nella sfida decisiva sconfitto il Castellaro che aveva dominato negli ultimi anni

Faticano a spegnarsi i riflettori sul Cinaglio dopo quel memorabile sabato che passerà alla storia per la rielezione del presidente Mattarella. In quest’angolo di Monferrato tanti erano col fiato sospeso in attesa di buone notizie dal mantovano dove i ragazzi terribili con la tradizionale casacca arancione erano in caccia del primo scudetto dopo l’exploit della Coppa Europa materializzando la voglia di altri successi a premiare gli sforzi profusi da parte di una dirigenza competente e passionale con Chicco Viotti, Bruno Ceron e Beppe Fracchia. In una sorta di scherzo del destino si giocavano il titolo proprio a Monzambano campo amico del Castellaro, la società che con i fratelli Festi e Merighi ha dominato l’indoor negli ultimi anni con tanti successi di club e riportare l’Italia sul tetto del mondo prendendosi a Rovereto la rivincita con i francesi. DI fronte a questi fuoriclasse il Cinaglio ha dovuto armarsi di pazienza e traendo insegnamento dai tanti secondi posti. Ora il ciclo è finito in quanto l’indoor essendo gioco veloce e spettacolare predilige le forze ed è arrivato il momento tanto atteso dai piemontesi intanto si comincia col bissare lo scudetto conquistato dal Monale nel 2017. Nel doppio decisivo scontro subito fugati i timori della vigilia che qualcosa andasse storto con un confortante 13-3 in gara uno. Un momento di rilassatezza ha consentito i mantovani di ripartire 3-1 prima di rimettersi in carreggiata con travolgente finale così da dare il via ai meritati festeggiamenti. Può godersi il momento Beppe Fracchia guru della disciplina con esperienze internazionali in cui è prossimo al ritorno alla guida della nazionale ungherese per il Mondiale 2023 in terra mantovana, un vero e proprio valore aggiunto in questa squadra di talenti a cui mancava ancora la consapevolezza dei propri mezzi. Possono essere loro stessi i peggiori avversari come ama spesso ripetere il decano Bruno Ceron. Non è stata un impresa semplice a parte l’esordio soft con la Roma. Per arrivare a cucirsi lo scudetto han dovuto impiegare ben 9 giocatori, come una squadra open, sempre presenti i fratelli Umberto e Federico Pastrone. Con loro si sono avvicendati Lorenzo Tonon, Mattia Zanotto e Samuele Carpignano. A disposizione Marco Bellussi, Gabriele Ullio, Davide Ceron e Stefano Viotti inattivo da nove stagioni. Han dovuto oltre le avversità fronteggiare una concorrenza agguerrita a cominciare dalle trentine Segno e Marco di Rovereto alleatesi per l’obiettivo. La grande gioia della presidentessa Giorgina Oggero per festeggiare al meglio i 55 anni di attività nel paese. La premiazione potrebbe avvenire a Cossombrato in occasione della Coppa Italia in programma il 27 febbraio che la società ha chiesto di organizzare. Manca ancora l’ufficialità ma le sensazioni sono buone con tanta voglia di prendersi la rivincita della beffa dello scorso anno a Nizza Monferrato ad opera del Segno.

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